2091 PE

Viene installato il primo innesto cerebrale ibrido fra biologico e sintetico, frutto di decenni di studi. É il primo passo per naturalizzare un apparato divenuto già in quell’epoca indispensabile, ma ancora fonte di diverse problematiche che ne rallentavano le potenzialità, fino ad una stima di quasi il 50% di decremento, un dato che andò via via a diminuire, senza però mai azzerarsi del tutto.

(Ancora oggi esistono rare forme di anomalie associate all’installazione anche dei più moderni biochip: da semplici problemi di interfaccia a vere e proprie infiammazioni, fino al rigetto o alla rarissima manifestazione di forme tumorali la cui natura rimane inspiegata)

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