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Viene individuato il gene a causa del rigetto del chip brainchannel. Ancora convinti di una relazione diretta fra le persone che accusavano quel problema e gli appartenenti ai religiosi estremisti, vengono effettuate analisi a tappeto sulla popolazione per identificare i potenziali nemici. Priva ancora di una soluzione medica appropriata e desiderosa di sancire la propria rivincita, la Nuova Umanità usò politicamente quelle informazioni. La condizione dei portatori del gene antichip si fecero difficoltose e se l’esilio non era una pratica automatica, l’emarginazione lo divenne molto presto. L’accettazione al trasferimento sulle città-piattaforma divennero maggiormente laboriose e il minimo sospetto poteva facilmente evolvere in un’espulsione anche dai porti d’imbarco, coinvolgendo troppo spesso persone del tutto estranee al fenomeno estremista.
(Parallelamente e all’insaputa della popolazione si avvia un programma di selezione genetica inducendo la sterilità ai positivi del gene, in modo da arginare il problema sulle future generazioni. Una pratica che infranse definitivamente l’etica di intervento genetico diretto sull’uomo e che aprì con troppa facilità ad altre operazioni analoghe, applicate a problemi anche minori, impoverendo di fatto il patrimonio genetico dell’umanità)