2073 PE 17 marzo

Sopra la città di Babele si manifesta una fra le più grandi aurore boreali di quell’epoca, un fenomeno di per sé già catastrofico data la schermatura pressoché inesistente delle prime strutture a grattacielo, a cui si aggiunse l’attacco dei religiosi che interpretarono l’aurora come l’inequivocabile segno dell’Unico per avviare un’offensiva contro gli eretici.

(Si diffonde la superstizione che l’aurora boreale fosse portatrice di sventura. Il fatto non deriva strettamente dall’attacco apportato dai religiosi a Babele, anche se ne rafforzò il mito, ma dalle esigue aspettative di vita di chi rimase stabilmente in zone prive del naturale campo magnetico, dovute alle radiazioni del sole. Le nuove generazioni, pur essendo istruite da persone vissute in un’epoca di ampio respiro scolastico, avevano perso gran parte della vecchia cultura scientifica, considerandola in qualche modo corresponsabile della situazione. Sentendosi tradita dalla cultura classica, gran parte dell’umanità fu propensa a seguire un’impronta culturale superstiziosa e demagogica, a tal punto che la pratica più diffusa e stimata era la lettura delle nuvole. Nelle loro sfumature infatti vi era la possibilità di poter prevedere l’avvento di un’aurora anche diverse settimane prima della sua manifestazione e la corretta interpretazione che si sviluppò negli anni in quella “scienza”, portò ad allargare la pratica anche alla lettura del destino e della vita degli uomini, dato che le stelle, a cui per secoli erano state affidate speranze e sventure di ogni uomo, non si videro più per diversi anni)

Periodo

PrecedenteSuccessivo