2017 AE 13 marzo

La Russia nazionalista, esclusa dalla Federazione Europea, proclama la sua indipendenza economica e politica, dichiarando che non si sarebbe aggregata alla Vecchia Europa nemmeno se le fossero state offerte le migliori condizioni. Subito dopo attuò una politica di “consolidamento nazionale”, allontanando dal paese le etnie indesiderate, pur mantenendo un grado di tolleranza verso gli europei, da cui dipendeva ancora economicamente.

(Dopo quasi mezzo secolo dalla fine del comunismo, la popolazione matura un forte desiderio di riscatto che si manifesta nell’acquisizione di un’identità nazionalista. Il paese cade vittima all’estremismo opposto a quello che era stato la causa del degrado sociale ed economico in cui riversava il paese, una sorta di altalena sospinta dall’inerzia di un orgoglio nazionale del tutto ingiustificato)

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